SETTORI espositivi

AGRONOMIA

La castanicoltura in Italia è all'inizio di una nuova fase di rallentamento dell'abbandono, di recupero dei castagneti tradizionali e di nuovi impianti a frutto. 

Nell'insieme, quindi, è in atto una crescita di produzione trainata dalla domanda di produzioni di pregio, prima fra tutte quelle dei castanicoltori  italiani. 

Da questo punto di partenza, unendo l'adozione di nuove tecnologie di gestione e le caratteristiche di multifunzionalità del castagneto, si delinea una sostenibilità economica, ovvero un incremento di reddito.

Alcune criticità sono pesanti, ma operando in una logica di filiera i processi di miglioramento sono più dinamici.

Caratteristiche generali

  • Specie principaleCastanea sativa (castagno europeo).

  • Longevità: Pianta longeva, può superare i 500 anni.

  • Portamento: Albero alto fino a 30 m, con chioma ampia.

  • Radici: Apparato radicale espanso e profondo (sensibile al ristagno).


Esigenze pedoclimatiche

  • Clima: Temperato-umido, con estati fresche e inverni non troppo rigidi.

  • Altitudine: Ottimale tra i 300 e 1000 m s.l.m., variabile secondo latitudine.

  • Terreno:

    • Ben drenato.

    • Tendenzialmente acido (pH 5–6.5).

    • Evitare suoli calcarei e compatti (rischio clorosi ferrica e marciumi radicali).

Ciclo vegetativo

  • Fioritura: Tra maggio e luglio (fiori maschili e femminili sulla stessa pianta – specie monoica).

  • Impollinazione: Anemofila e in parte entomofila. Autosterile → necessita impollinatori compatibili.

  • Fruttificazione: Le castagne maturano tra fine settembre e inizio novembre.


Tipologie colturali

  1. Castagneto da frutto: Per produzione di castagne e marroni (pregiati, IGP/DOP).

  2. Castagneto da legno: Per produzione di legname e paleria.

  3. Selvicoltura naturale o cedua: Con tagli periodici, specie nel centro Italia.

 

Tecniche colturali

  • Innesto: Spesso su selvatico (castagno europeo o ibrido euro-giapponese).
  • Potatura: Di allevamento e produzione; si controlla lo sviluppo e si stimola la fruttificazione.
  • Concimazione: Fosforo e potassio soprattutto nei primi anni. Il letame ben maturo è ideale.
  • Controllo erbe infestanti: Sfalcio manuale o meccanico.

Avversità principali

  • Mal dell'inchiostro (Phytophthora cambivora e cinnamomi): colpisce le radici.
  • Cancro corticale (Cryphonectria parasitica): attacca la corteccia e i rami.
  • Cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus): insetto cinipide, riduce drasticamente la fruttificazione.
  • Carie del legno, muffe post-raccolta, roditori e uccelli.

Produzione e raccolta

  • Periodo: Ottobre–inizio novembre.
  • Modalità: Manuale o meccanizzata (scuotitura o raccolta da terra).
  • Post raccolta: Cura nell’essiccazione, sterilizzazione (contro parassiti), conservazione a freddo.

TECNOLOGIA

Sistemi antiparassitari, tecnologia per controllo a distanza, attrezzature per la gestione del castagneto, macchinari, impianti e poi ancora macchinari per la conservazione e  trasformazione del prodotto fresco oggi sono indispensabili e disponibili sul mercato.

Investimenti in tecnologia consentono una maggiore efficenza e la tutela della qualità del prodotto finale.

Visita gli stand che espongono tecnologie valide per tutta la filiera castanicola. 

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ALIMENTAZIONE

La castagna e il marrone   (Castanea sativa), oltre a essere gustosi e versatili, sono anche un alimento molto interessante dal punto di vista nutrizionale. A differenza della maggior parte della frutta secca, hanno un profilo nutrizionale più simile a quello dei cereali.

Proprietà nutritive e benefici

1. Fonte di energia: Ricche di carboidrati complessi (soprattutto amidi), forniscono energia a lento rilascio, utile in diete per sportivi e persone attive.

2. Naturalmente prive di glutine: Ideali per celiaci: con la farina di castagne si possono preparare pane, dolci e pasta senza glutine.

3. Ricche di fibre: Favoriscono il transito intestinale, saziano e aiutano a controllare la glicemia.

4. Vitamina C: Insolito per un frutto secco! La vitamina C nelle castagne fresche contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario.

5. Minerali: alto contenuto di potassiofosforomagnesio: supportano muscoli, nervi e metabolismo.

6. Grassi “buoni”: pochi ma di qualità, in particolare acidi grassi insaturi e fitosteroli, benefici per il sistema cardiovascolare.

7. Effetto alcalinizzante: Le castagne non acidificano il sangue come le proteine animali o i cereali raffinati.

🔬 Differenze tra castagna e marrone

  • Marrone: frutto di varietà selezionate, più dolce, con pellicola interna (episperma) più facile da rimuovere, usato nei prodotti DOP/IGP.

  • Castagna: più piccola, con episperma che penetra negli spicchi → più difficile da pelare.


🍽️ Usi alimentari

  • Fresche o arrostite

  • Bollite

  • Secche (in "piloncini" o "ballotte")

  • In farina (per necci, castagnacci, polente)

  • Come dolci (marron glacé, creme, confetture)

  • Come preparazioni salate

NUTRACEUTICA

Marroni e castagne alimenti nutraceutici. L’alimentazione occupa un ruolo decisivo per il nostro ben-essere

Spesso però non “sappiamo quello che mangiamo”, e la qualità del nostro vivere ne risente.

ll termine “Nutraceutica” nasce dalla fusione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”, per indicare la disciplina che indaga tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie. Invece di mangiare e curarsi, ecco come curarsi mangiandoLa Nutraceutica ha un compito complesso e fondamentale: sgombrare il campo dalle approssimazioni e approcciare l’argomento con la scientificità e il rigore che merita.

La gamma di possibilità offerta dal consumo di marroni, castagne e farine  qual è molto ampia: si va dal mantenimento del benessere alla prevenzione delle patologie cardiovascolari e degenerative, possono rafforzare il sistema immunitario e regolare le funzioni intestinali, o essere d’aiuto a fini sportivi e cosmetici.

I nutraceutici sono oggi una realtà medico-scientifica in costante espansione, sia per quanto riguarda il numero e l’accuratezza degli studi scientifici che per la diffusione di prodotti specifici (negli USA fatturano oltre 250 miliardi di dollari).

 

COMMERCIO - I CANALI DI VENDITA

In Italia, la distribuzione delle castagne e dei marroni avviene attraverso diversi canali di vendita. Ecco una panoramica basata sui dati disponibili:​
Canali di vendita principali (dati 2020-2021)
  1. Grande Distribuzione Organizzata (GDO): circa il 72% delle vendite totali.

    • Supermercati: 42%

    • Discount: 21%

    • Ipermercati: 7%

    • Superette e negozi a libero servizio

  2. Canali tradizionali (mercati rionali, fruttivendoli): circa l'11% delle vendite.

  3. Altri canali:

    • Fiere, sagre e street food: quota non quantificata, ma significativa, soprattutto durante la stagione autunnale.

    • Settore Ho.Re.Ca. (bar, ristoranti, pasticcerie): quota non specificata, ma rilevante per l'utilizzo di castagne e marroni in preparazioni culinarie.

    • Industria alimentare (produzione di farine, dolci, snack): quota non specificata, ma importante per la trasformazione del prodotto.

Tendenze recenti

  • Negli ultimi anni, si è registrato un aumento delle vendite attraverso la GDO, con una crescita significativa dei discount.

  • Il consumo di castagne e marroni è fortemente stagionale, concentrato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

  • La produzione di castagne e marroni biologici rappresenta circa il 12% del totale.

Questi dati evidenziano l'importanza della GDO nella distribuzione di castagne e marroni in Italia, pur mantenendo un ruolo significativo per i canali tradizionali e le vendite dirette, soprattutto per i prodotti di qualità superiore.

 

TURISMO LENTO, RIGENERAZIONE, ESPERIENZE "LA CIVILTÀ DEL CASTAGNO"

Il turismo slow nei castagneti è una forma di turismo sostenibile, esperienziale e culturale che si sta sviluppando sempre più in molte aree italiane, è praticato in modo crescente in tutte le stagioni, soprattutto in autunno. È perfetto per chi cerca natura, tradizioni, buon cibo e ritmi lenti.

Cos’è il turismo slow nei castagneti?

È un’esperienza immersiva che ruota attorno al castagno e ai suoi frutti, i marroni e le castagne, valorizzando:

  • il paesaggio rurale e montano,

  • le antiche selve castanili,

  • le tradizioni locali,

  • la gastronomia stagionale,

  • e i rituali della raccolta.

Attività tipiche

I BORGHI in appennino e in montagna, insieme alle selve castanili e ai boschi, sono destinazioni attrattive in tutte le stagioni: dalla fioritura al foliage.

Raccolta delle castagne

  • “Andar per castagne” è l’attività più diffusa. Viene organizzata da aziende agricole, agriturismi o enti locali tra settembre e novembre.

  • Passeggiate e trekking nei castagneti: i visitatori raccolgono castagne in boschi secolari, spesso guidati da castanicoltori locali.   

  • Itinerari segnati all'interno di boschi storici (es. castagneti monumentali) con tabelle botaniche, leggende, aree relax.

  • Attività adatte a famiglie, fotografi naturalisti, amanti del foliage autunnale.

 

Degustazioni e pic-nic nel bosco

  • Pani e dolci di farina di castagne, salumi e formaggi tipici, caldarroste con vino novello.

  • Cooking experience e showcooking con chef locali.

Laboratori didattici ed etnobotanici

  • Per adulti e scuole: lavorazione della farina, costruzione di essiccatoi (“metati”), riconoscimento delle varietà autoctone.                       

  • Feste e sagre della castagna: molti borghi celebrano la castagna con rievocazioni storiche, mercatini artigianali, folklore, spettacoli e musica popolare.

 

 

SAPORI

Le castagne, i marroni e la farina di castagne sono ingredienti tradizionali e versatili, protagonisti della cucina autunnale e invernale, soprattutto nelle aree montane e appenniniche italiane. Oggi ingerdienti protagonisti anche in elaborazioni gourmet. Ecco una selezione di ricette salate gustose e ricche di storia.

 

Cosa sapere sulle castagne in cucina

  • I marroni, più grandi e dolci, sono ideali per ricette “in purezza”.

  • La farina di castagne ha un sapore naturalmente dolce e viene spesso usata anche per piatti salati, specialmente nella cucina povera tradizionale.

  • Si accompagnano bene con formaggicarni affumicate o selvaticheverdure di stagionefunghi e cipolle.

Ricette salate con castagne e marroni

1. Zuppa di castagne e funghi porcini

  • Ingredienti: Castagne bollite o arrostite, funghi porcini, patate, cipolla, rosmarino, brodo vegetale.

  • Descrizione: Piatto montanaro corposo, ideale nelle giornate fredde. Le castagne danno dolcezza, i funghi profondità.


2. Vellutata di zucca e castagne

  • Ingredienti: Castagne cotte, zucca, porro o cipolla, brodo, panna vegetale o di latte.

  • Descrizione: Vellutata dolce-salata, ottima con crostini e un filo d’olio EVO a crudo.


3. Risotto ai marroni e pancetta

  • Ingredienti: Riso Carnaroli, marroni lessati e sbriciolati, pancetta affumicata, brodo, parmigiano.

  • Descrizione: Ricetta creativa dove il dolce del marrone si sposa col salato della pancetta.


4. Polenta di farina di castagne (o “pattona”)

  • Ingredienti: Farina di castagne, acqua, sale. Facoltativo: aggiunta di pancetta o ricotta.

  • Descrizione: Piatto tipico dell’Appennino, può accompagnare formaggi stagionati o salsicce.

5. Gnocchi di castagne

  • Ingredienti: Farina di castagne, patate, uova, sale.

  • Condimento: Burro e salvia, oppure ragù di cinghiale o funghi.

  • Descrizione: Gnocchi rustici dal gusto delicato ma deciso.


6. Frittelle salate di farina di castagne

  • Ingredienti: Farina di castagne, acqua, rosmarino, sale, olio.

  • Descrizione: Versione salata delle classiche “frittelle”, da servire come antipasto o snack.


7. Castagne in umido con salsiccia

  • Ingredienti: Castagne lessate, salsiccia, cipolla, vino rosso, alloro.

  • Descrizione: Piatto contadino, molto nutriente, ideale come secondo o piatto unico.


8. Torta salata con castagne e formaggi

  • Ingredienti: Pasta brisée, castagne cotte a pezzi, formaggio (es. taleggio o fontina), uova.

  • Descrizione: Ricetta moderna per buffet e aperitivi gourmet.

Ricette dolci con castagne e marroni

1. Monte Bianco

Origine: Piemonte/Francia
Ingredienti: Marroni lessati, zucchero, latte, panna montata, cacao amaro
Descrizione: Dolce al cucchiaio elegante. I marroni vengono ridotti in purea, zuccherati e disposti a montagna. Sormontati da panna montata per simulare la neve.


2. Castagnaccio

Origine: Toscana, Liguria, Emilia
Ingredienti: Farina di castagne, acqua, olio EVO, pinoli, uvetta, rosmarino, sale
Descrizione: Dolce povero e compatto, senza zucchero. Tradizionalmente cotto in teglia bassa e servito a fette. Vegano e senza glutine!


3. Torta di castagne e cioccolato

Ingredienti: Farina di castagne, uova, zucchero, burro, cioccolato fondente, lievito
Descrizione: Torta morbida, dal gusto pieno e deciso. L’abbinamento cioccolato-castagna è un classico goloso.


4. Panna cotta alla farina di castagne

Ingredienti: Panna fresca, latte, farina di castagne, zucchero, gelatina
Descrizione: Variante originale della classica panna cotta, dal sapore dolce e aromatico.

 

5. Biscotti con farina di castagne

Ingredienti: Farina di castagne, farina di riso, zucchero, burro, uova, lievito
Descrizione: Biscotti rustici e fragranti, ottimi con un tè nero o una tisana autunnale.


6. Crema di marroni

Ingredienti: Marroni lessati, zucchero, vaniglia, latte
Descrizione: Crema dolce spalmabile, usata per crostate, dolci al cucchiaio o semplicemente su pane tostato.


7. Mousse castagne e cioccolato

Ingredienti: Castagne cotte, cioccolato fondente, panna, zucchero
Descrizione: Mousse vellutata e golosa, ottima servita in bicchierini con topping di panna o granella.


8. Muffin alla farina di castagne

Ingredienti: Farina di castagne, uova, zucchero, yogurt, lievito, olio
Descrizione: Soffici e delicati, ideali per colazione o merenda.

COMUNI MONTANI

In Italia, i comuni montani sono 2.487, pari al 31,5% del totale dei comuni italiani. Tutti i comuni di Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige sono considerati montani, mentre in altre regioni la percentuale varia.

La castanicoltura è diffusa sui comuni montani  e per secoli l'uomo di montagna l'ha praticata per la sopravvivenza generando ecotipi identificativi dei territori di provenienza.

Oggi la castanicoltura può essere una fonte di reddito, il recupero di castagneti e di nuovi impianti  consentono di contrastare l'abbandono delle aree interne.

La multifunzionalità della castanicoltura nei territori montani genera filiere corte, prodotti alimentari identitari e offerta di turismo slow.